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Ci risiamo. Per la quarta volta in questa sfortunatissima stagione, Andrea Pirlo va ko, proprio quando il suo impiego con il Parma nell'anticipo col Parma sembrava scontato. Stavolta non si tratta del solito guaio muscolare alla coscia destra, che lo aveva costretto ad un primo stop, per la prima volta, a novembre dopo il match col Real Madrid. Poi due ricadute: la prima dopo 2 partite dal rientro con il Brescia (4 dicembre), durante il primo tempo di Milan-Roma (sarà un caso, esce lui e il Milan smette di giocare e perde), l'altra il 21 gennaio col Bari in Coppa Italia. Pirlo fa tempo a giocare pochi minuti e va ko di nuovo per una contrattura al solito muscolo.
Ieri l'ultima tegola, che lo costringerà a fermarsi per altre 6 settimane e, bene che gli vada, a riassaporare il campo solo ad inizio aprile. Ed evidentemente a rimetterci di più è il Milan e il suo allenatore, Massimiliano Allegri, che sul regista bresciano puntava fortemente per tornare a regalare ai suoi quella brillantezza nel gioco che manca ormai dal dicembre scorso. Ossia, proprio nel momento in cui Pirlo è finito ai box e non è più uscito, salvo sporadiche apparizioni. Allegri puntava su di lui per affiancarlo a due mediani e alzare il tasso qualitativo di un centrocampo parecchio in affanno al momento di creare del gioco.
Guardando all'immediato, il tecnico livornese si troverà ad affrontare una vera e propria emergenza nella zona centrale del campo nei due prossimi appuntamenti di Champions League col Tottenham: tra infortuni e inidisponibilità varie (i nuovi arrivati Emanuelson e Van Bommel non sono schierabili in coppa), le alternative per la doppia sfida con gli inglesi sono ridotte a quattro elementi: Gattuso, Flamini, Seedorf e Merkel. Un po' pochi per giocarsi al meglio le proprie possibilità nella competizione europea più prestigiosa. Per ovviare a questo problema, non è da escludere un ritorno di Thiago Silva davanti alla difesa per l'occasione grazie anche al rientro di Nesta in difesa.
Ma proiettandoci con la mente un po' più al futuro e provando a metterci nei panni dei dirigenti rossoneri, come comportarsi al momento di ridiscutere il contratto del regista della Nazionale, che va in scadenza a giugno e che pesa parecchio sul bilancio del club di via Turati? Vale la pena fare ancora un investimento nel medio periodo per un bravissimo giocatore che sembra però aver dato il meglio e inizia a mostrare le prime evidenti crepe sul piano della tenuta fisica? Un'offerta di prolungamento al ribasso (quella che probabilmente avanzerà Galliani) rappresenta un rischio concreto di perdere il giocatore a parametro 0, ma in giro per l'Italia e l'Europa ci sono diversi calciatori che, seppur con caratteristiche diverse, potrebbero regalare nuova linfa al centrocampo del Milan.
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